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Intercettare il delinearsi di nuove identità, soggettività, modi di percepire il mondo, attraversare la contemporaneità, cogliere le molteplici possibilità che essa contiene, esercitare un’inclinazione creativa tesa ad interrogare il futuro: queste sono alcune delle direttive di VIE Scena Contemporanea Festival. L'idea di contemporaneità si coniuga immediatamente con quella di complessità, qualcosa che è in continuo movimento e veloce nella sua indeterminatezza. La ricerca artistica agisce in verticale, scava in profondità. Non indica soluzioni, semmai solleva qualche dubbio.
Il programma è una sequenza di nomi da scoprire. Undici giorni di prime assolute, prime nazionali, performance, installazioni, spettacoli che sfuggono ad un ordine perentorio, scavalcando barriere tra le diverse forme codificate. Volendo tracciare un solco tra gli eventi previsti, potremmo dire che il tema ricorrente è l'esperienza del conflitto, un conflitto a volte non programmato e non governabile. Ma vi campeggiano anche i meccanismi di produzione del consenso e l’ipocrisia della guerra: guerra militare e guerra culturale.
VIE si prefigge di creare per il pubblico le condizioni per una sorta di navigazione in mare aperto: la scena contemporanea come una dimensione del tempo-spazio, aperta all’esperienza, nella quale gli spettatori si muovano spericolatamente, pronti a comporre una propria visione d'insieme, a tracciare gusti e traiettorie personali.