Homo Turbae
Socìetas Raffaello Sanzio/Mòra
10/10/2009
, 21:00
11/10/2009
, 21:30
direzione Claudia Castellucci
orchestrazione musicale Scott Gibbons
collaborazione alle luci e ai costumi Romeo Castellucci
maestro di prove Eugenio Resta
con Marco D´Agostin, Rob Fordeyn, Antonella Guglielmi, Beatrice Mazzola, Benedetta Mazzotti, Andrea Sassoli, Marco Villari. In locum: Valentina Pagliarani
direzione di produzione Gilda Biasini, Cosetta Nicolini
organizzazione Valentina Bertolino, Benedetta Briglia, Silvia Bottiroli
amministrazione Michela Medri con Elisa Bruno, Simona Barducci
consulenza amministrativa Massimiliano Coli
produzione Festival delle Colline Torinesi, Espace Malraux/Scène Nationale de Chambéry et de la Savoie, Théâtre de la Place/Liège–centre européen de création théâtrale et chorégraphique, Charleroi/Danses–centre chorégraphique de la Communauté française de Belgique, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Socìetas Raffaello Sanzio
in collaborazione con Amat/Associazione Marchigiana Attività Teatrali e Civitanova Danza. Spettacolo del progetto Carta Bianca.
Fonte
Il suono dell’organo
Il ritmo delle onde marine
Ombre
Il racconto L’uomo della folla di Edgar Allan Poe (1840)
L’acquerello Il sogno del Professore (1848) dell’architetto Charles Robert Cockerell
La filastrocca Old Abram Brown (1849) di cui si hanno tracce dalla città di Eldena, lungo la Illinois Central Railroad
In scena
Voi, ballerini, atleti del tempo; seguaci di una struttura spirituale, cui solo la metronomia del ritmo è adeguata a tentarne l’accesso; esperti di un’interpretazione essenziale, cui solo l’identificazione totale tra corpo e io esprime
Durata 50’
L’uomo della folla, dal famoso racconto di Edgar Allan Poe, aleggia come un’ombra in Homo Turbae, primo lavoro di Mòra, compagnia di ballo della Socìetas Raffaello Sanzio. Mòra deriva la sua esistenza dalle esperienze e dagli studi della Stoa, scuola sul movimento ritmico, fondata da Claudia Castellucci con intenti di ricerca pura.
Mòra intende portare a compimento forme della danza legate prevalentemente alla dimensione del tempo: una meticolosa cura è riservata alla relazione tra metrica dei movimenti e metrica musicale, disegnata lungo gli arti inferiori, che risuonano come pistoni di uno strumento musicale, nel battere dei piedi in un costante contatto con la terra. Eppure, nel ballo ricorre spesso anche il salto: pur muovendosi nello spazio, insiste sullo stesso punto, come un tasto su un suono. Il ballo di Mòra è governato dal tempo attraverso l’osservazione delle sue cadenze regolari, ma anche dal caso, che irrompe sconvolgendo la ripetizione.
Il danzatore è qui un atleta del tempo: la precisione tecnica richiesta ha fatto sì che Claudia Castellucci si rivolgesse alla danza classica, per una compiutezza geometrica, in cui il movimento si caratterizza per stilemi, fra le righe di Edgar Allan Poe. La trascrizione, pur sottratta a un andamento narrativo, è scandita in capitoli e paragrafi.
L'uomo della folla è un racconto sull'osservazione della massa indistinta e amorfa che invade le città. All'improvviso la folla si manifesta come corpo unico, fantasma eterno, presente in ogni luogo. Questa folla è perenne, dall'inizio del Tempo: nuove persone si cedono, senza sosta, il posto. L'unico superstite di questa forza centrifuga è il genio maligno, nelle parole di Poe, il volto sempre uguale di un gorgo senza fondamento. La musica - che media la combinazione tra tutti gli elementi del caso e si costituisce come misura - è tratta principalmente dalle composizioni per organo di Olivier Messiaen, ed è integrata, nei suoi passaggi, dall’orchestrazione musicale elaborata da Scott Gibbons. L'organo, il più potente degli strumenti musicali possibili, rappresenta un fiume che porta in sé tutti i registri, le altezze, i timbri, i volumi.
www.raffaellosanzio.org