Pali
Compagnia Scimone Sframeli
16/10/2009
, 22:30
17/10/2009
, 17:30
di Spiro Scimone
regia Francesco Sframeli
con Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Salvatore Arena, Gianluca Cesale
scene e costumi Lino Fiorito
disegno luci Beatrice Ficalbi
compagnia Scimone Sframeli in collaborazione con Asti Teatro 31
Durata 1h
Ritornano a VIE Spiro Scimone e Francesco Sframeli, coppia di interpreti di origine messinese, molto amata dal pubblico del Festival. L’occasione è una nuova drammaturgia, una nuova traccia della peculiare avventura linguistica e scenica dei due interpreti.
Pali ,nuovo esito drammaturgico di Spiro Scimone, qui diretto dal suo fedele compagno di scena Francesco Sframeli, come altri lavori dell’autore siciliano è un lavoro pervaso da una vaga atmosfera beckettiana, in un cortocircuito ancora una volta esemplare che fa della lingua di Scimone l’idea stessa di un luogo. La scena è abitata da quattro personaggi, La bruciata, Senzamani, Il Nero e l’altro, quattro figure che vivono ai margini della società dal cui egoismo e dalla cui intolleranza ed indifferenza rifuggono cercando rifugio su quei pali che titolano la pièce.
Dai pali su cui si sono rifugiati urlano il loro malessere e il loro scontento e ci parlano dei loro sogni, come stiliti umili e normali, senza salvezza né profezia.
Protagonisti in scena accanto a Scimone e Sframeli, Salvatore Arena e Gianluca Cesale: un cast rigorosamente maschile, scelta che da sempre connota i loro lavori.
(…) nuovo testo di Spiro Scimone, uno dei più interessanti e apprezzati autori teatrali di oggi che è stato capace di ottenere per le sue opere riconoscimenti importanti in tutta Europa. (…) Scimone autore torna dunque con questo nuovo Pali anche sulla scena insieme al suo fido socio Francesco Sframeli. (…) Eccoli lì i due attori (…) appesi a due pali laterali Scimone nell’impotenza rivendicata di un Senza mani, (…) Sframeli nella camicia e scarpe rosso fuoco della Bruciata (…) Maschile e femminile appesi al palo del Calvario che rimandano a quelli dei ladroni evangelici. (…) L’occhio di Scimone, anche attraverso una lingua padroneggiata e ironizzata nella rincorsa di luoghi comuni, scruta e denuncia. Ma non ripone fede in alcun miglioramento (…) Per questo non resta altro, al momento, che rifugiarsi, prendendo distanze e precauzioni, sulla aguzza scomodità dei pali.
G. Capitta il manifesto 28 giugno 2009
È un miracolo quello che realizzano Spiro Scimone e Francesco Sframeli di creare e rappresentare ogni due anni un nuovo testo con l’intento di denunciare il male che ci circonda. In Pali (…) interpretano e ci fanno conoscere due personaggi (…) che si rifugiano su due pali (…) per sfuggire insieme al mare di fango che riempie un paese che noi tutti conosciamo. Dall’alto del quadro scenico coloratissimo di Lino Fiorito, questa storia coinvolge gli spettatori paludenti in platea in una risata.
F.Quadri, Repubblica 29 giugno 2009
(…) con l`occhio sospeso tra il circo e l`apologo metafisico, (…) Scimone racconta una favola pescando dal suo mondo allibito e un po` sinistrato. Ci consegna uno spettacolo colorato e malinconico, recitato magnificamente. (…)
O. Guerrieri, La Stampa 4 luglio 2009