Purgatorio
28/10/2008
, 21:00
29/10/2008
, 21:00
di Romeo Castellucci
liberamente ispirato alla Divina Commedia di Dante Alighieri
Regia, scenografia, luci e costumi Romeo Castellucci
Musica originale Scott Gibbons
Coreografie Cindy Van Acker e Romeo Castellucci
Collaborazione alla scenografia Giacomo Strada
Sculture di scena, meccanismi e prosthesis Istvan Zimmermann e Giovanna Amoroso
Immagini dei cieli ZAPRUDER filmmakersgroup
Con
la Prima Stella Irena Radmanovic
la Seconda Stella Pier Paolo Zimmermann
la Terza Stella Sergio Scarlatella
la Terza Stella II Juri Roverato,
la Seconda Stella II Davide Savorani
Il Purgatorio è l’unica cantica che possiede una durata temporale, le anime raccolte in questo spazio non fanno nulla se non attendere. Se l’Inferno pullula di corpi, in un coacervo sanguigno e carnale, nel Purgatorio si assiste a una crescente essenzializzazione del corpo che porterà alla sua totale assenza nel Paradiso. A differenza delle altre due cantiche il Purgatorio è il più simile all’esistenza terrena, è qui che Dante vede il cielo azzurro, le rocce, le piante, percepisce il vento, osserva la propria ombra, segno di presenza fisica, sente il proprio respiro. Lo spettacolo rappresenta il Purgatorio come perfetto doppio di ciò che accade nella realtà, ripete azioni conosciute di una quotidianità spesso fatta di incombenze. La famiglia rappresenta il ritratto di una società votata a far funzionare le cose con ordine ma che non per questo si libera dall’anonimato, dall’interscambiabilità e dalla solitudine. Il realismo della scena compete con quello del sogno così da iniettare il dubbio e confondere la coscienza.