Questo buio feroce
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ideazione e regia Pippo Delbono
con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Raffaella Banchelli, Bobò, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Lucia Della Ferrera, Ilaria Distante, Gustavo Giacosa, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Pepe Robledo
scenografia Claude Santerre
disegno luci Robert John Resteghini
direttore tecnico Sergio Taddei
fonico Angelo Colonna
tecnico luci Fabio Saijz
foto di scena Gianluigi Di Napoli
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Festival delle Colline Torinesi, Teatro di Roma, Théâtre du Rond Point Paris, TNT Théâtre National de Toulouse Midi-Pyrénées, Maison de la Culture d’ Amiens, Le Merlan Scène Nationale de Marseille, Le Fanal Scène Nationale de Saint Nazaire, Théâtre de la Place Liège
durata 1 ora e 30 minuti
QUESTO BUIO FEROCE
Le suggestioni che innervano l’ultima produzione di Pippo Delbono affondano la propria lama nell’isolamento e nell’incapacità di comunicare degli uomini, nella loro solitudine e in quella distanza incolmabile che li separa. Ci sono corpi -non identità- che, al ritmo di un cuore che batte, attraversano una stanza bianca tagliata da fasci di luce, fendendo quel buio che nella vicinanza non li fa sentire stretti dal medesimo destino. Le fascinazioni questa volta giungono dalla poesia di Emily Dickinson, dalla pittura drammatica del Caravaggio, dai corpi torturati di Botero, da Frida Kahlo la pittrice messicana che dipingeva la sua carne ferita e dal Pasolini di Salò che con quel suo film sacro indagò la bestialità dell’essere umano. Corpi dalla naturalità informale, pulsanti di vita si perdono tra racconti e silenzi, urlano o sussurrano parole, al limite delle lacrime per parlare ancora una volta d’amore e di quei fiori che dalle ferite nascono. Uno spettacolo che dichiara la luce, dopo aver attraversato un buio profondo e feroce.
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