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Teatro naturale?

A proposito di me, del couscous e di Albert Camus

Teatro delle Ariette


Teatro Tenda, Finale Emilia

29/05/2013 20:00  
30/05/2013 20:00  
31/05/2013 20:00  

di Paola Berselli e Stefano Pasquini
con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini
regia Stefano Pasquini

Teatro delle Ariette

Durata 1h 50'

Prenotazione obbligatoria


In linea con le ultime produzioni, fra cui Teatro da mangiare? o Matrimonio d’inverno, e l’ultima rassegna A Teatro nelle case, il Teatro delle Ariette prosegue il suo percorso artistico con Teatro Naturale?, una performance in cui ancora una volta teatro, vita, letteratura, autobiografia e cibo si uniscono, in cui lo spettatore si fa amico, ospite. Una calda dimensione domestica quella di Teatro naturale?: tovaglie a quadretti bianchi e rossi, luci che evocano le feste di paese, profumi di cibo e vino per richiamare versi de Lo straniero di Camus. Paola Berselli conduce subito il pubblico nel vivo del testo, leggendo pagine del romanzo da gigantografie disseminate fra i tavoli mentre Stefano Pasquini torna indietro nel tempo, nell’estate del 1978 che segna la fine della sua adolescenza ma anche l’incontro con una giovane ragazza francese, della famiglia e del padre di lei, spagnolo fuggito dal franchismo, anarchico, scappato poi dall’Algeria in ribellione contro francesi ed europei. I racconti autobiografici di Pasquini si intrecciano ai versi di Camus mentre si prepara un cous cous da condiviere insieme: “E poi durante lo spettacolo facciamo il cous cous, per voi, perché non riesco a immaginare un teatro fuori da una cucina, lontano da un tavolo, senza cibo e senza vino” afferma la stessa Paola Berselli che prosegue: ”Per me il cous cous e i tortellini sono la stessa cosa: sapori della memoria che vivono nel presente.
Forse, prima di nascere, Stefano delle Ariette ha passato qualche tempo in Algeria. Forse, in un'altra vita. Perché ieri e oggi sono la stessa cosa, perché il tempo non passa. Siamo noi che passiamo”.



“Il teatro naturale è quel senso di smarrimento del protagonista del romanzo ed è la ricerca da parte delle Ariette di un contatto immediato, anche per mezzo della mediazione della letteratura, con gli spettatori, chiamati a diventare testimoni di un fare ‘naturale’. […] La formula funziona, comunque: e il cibo è suggello di un teatro che la partecipazione non la concepisce come apertura all’intervento in scena dello spettatore, come in quel ‘teatro 2.0’ interattivo che stiamo vedendo su molti palcoscenici soprattutto festivalieri, ma come ‘vecchia’ condivisione emozionale, riflessione a partire da qualcosa di esperito, come simposio finale in cui la tensione si scioglie nella socializzazione (e nella catarsi) che il mangiare insieme può indurre (o illudere di indurre). Le regole del rito rimangono ferree: l’incontro non avviene scambiandosi esperienze o chiacchiere, ma banchettando sul cadavere di una qualche vittima sacrificale, come nella tragedia greca. Usando il cibo per riaffacciar il capo all’aria della vita, dopo il funerale. E consolarsi”.

Massimo Marino, Controscene.it

www.teatrodelleariette.it


Teatro delle Ariette

Il Teatro delle Ariette è un’ associazione culturale che produce, studia, organizza e promuove teatro.
E’ nata nel 1996 e da allora fa teatro nelle case, nei forni, negli ospedali, nelle scuole, per le strade, nelle piazze, persino nei campi e in mezzo alle campagne, ma anche nei teatri e in importanti festivals e rassegne teatrali nazionali ed europee.
Il nome dell’associazione viene dal nome del podere dove ha sede: Le Ariette (Castello di Serravalle in provincia di Bologna), dove dall’89 Berselli e Pasquini (due dei soci fondatori) conducono l’omonima azienda agricola.
Nell’ estate del ’99, in mezzo ai campi delle Ariette, abbiamo costruito con le nostre mani, in totale autogestione e autofinanziamento, il Deposito Attrezzi (un edificio rurale per il teatro).
Siamo autori, costruttori e produttori del nostro teatro, in tutti i sensi.
Il Teatro delle Ariette non è soltanto una compagnia teatrale, forse è anche qualcosa d’altro: un’esperienza, una pratica quotidiana alla ricerca del “luogo” dove arte, vita e lavoro convivono e coincidono.
Il nostro è un teatro di terra, fatto con le mani e vissuto nel corpo.
La nostra ricerca teatrale è un cammino attraverso l’ umano, un lavoro continuo e paziente per forzare e aprire quella porta che conduce dentro: nel teatro invisibile del cuore. Lì sta il nostro Teatro

www.teatrodelleariette.it

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